Via Muraglione 1 - Ventotene

0771-85365

Ventotene

La chiamano l’isola del vento. Un vento che avvolge, sorvola, attraversa, sibila e canta su questa piccola terra dalla bellezza selvaggia e dall’odore tipico della macchia mediterranea che la ricopre.

E’ un’isola che sorprende già all’arrivo, quando l’imponente presenza archeologica romana si palesa davanti agli occhi. Il porto, il molo e le sue bitte, i suoi magazzini dal tipico colore marrone chiaro, sono stati scavati al vivo nella tenera roccia vulcanica e dopo oltre 2000 anni sono ancora lì, a svolgere il loro lavoro, con immutata efficacia. A fare da contrasto, un via vai di persone in arrivo e in partenza, motoscooter e pullmini che fanno il pick-up dei nuovi ospiti, per poi sparire nelle viuzze che portano nella parte alta dell’isola per raggiungere le residenze private e i piccoli hotel dove alloggeranno.

Le case di Ventotene

Oggi come duemila anni fa, il molo si tinge di blu, rosso, bianco e verde grazie alle piccole imbarcazioni che fanno la spola dall’isola a S. Stefano l’isolotto dove risiede il carcere borbonico, lasciando dietro di sé scie bianche ad increspare il mare.

Siamo ancora nell’area del porto quando incontriamo pittoreschi venditori delle famose lenticchie di Ventotene, piccole e gustose, semplici da preparare, come pure piante di capperi ed altri piante aromatiche. I sacchi contenenti il prezioso legume vengono alloggiati ed esposti sulle caratteristiche “apette” a 3 ruote, pronte a ripartire quando l’ora del pranzo si avvicina ed il sole picchia forte, per poi tornare ad accogliere i nuovi arrivati.

Ventotene

Addentrandoci a piedi si arriva a piazza Castello, il cuore dell’isola, su cui si affacciano piccoli caffè, locali, l’edicola e dove, di sera, ci si raduna per fare quattro passi e chiacchierare sotto la luce della luna e delle stelle.
È quello uno dei momenti più belli della giornata. Tutto viene avvolto nel blu della notte e le piccole luci delle candele accese sui tavoli dei ristoranti diventano parte del paesaggio. E non è raro cenare assistendo allo spettacolo della luna che si riflette sul mare, proprio nello specchio d’acqua davanti a noi!

È come vivere in una favola: zero preoccupazioni, zero impegni, zero fretta ed ansia che, aggiunti alla gioia di gustare prodotti genuini della terra e del mare, regalano una vacanza assolutamente “ricostituente” per il corpo e la mente e instillano il desiderio di ritornare.

Cala Nave  Ventotene

Di giorno, le spiagge di Cala Rossano e di Cala Nave accolgono i bagnanti che da qui nuotano per raggiungere a breve distanza dalla riva gli scogli dai quali tuffarsi nell’acqua cristallina.

Ventotene, come S. Stefano, è un’isola la cui natura è tutelata dall’Area Marina Protetta e Riserva Naturale Statale, che prevede una zona di riserva integrale ed una generale, a protezione dello straordinario ed unico patrimonio ambientale marino e terrestre che appartiene a tutti.

L’ isola, così come quella di Zannone, è meta di uccelli migratori che la utilizzano come “scalo intermedio” per potersi riposare e nutrire, durante i loro straordinari e lunghissimi viaggi. Uno spettacolo emozionante ed imperdibile che attira ogni anno numerosi appassionati di birdwatching, pronti a pazientare con i loro binocoli per catturare l’immagine di sorprendenti volatili dai corpi minuti e dal peso di pochissimi grammi, che hanno affrontato centinaia di km in volo.

È impossibile stare lontani dal mare, praticare vela, snorkeling e immersioni subacquee per esplorare i meravigliosi fondali e il relitto della motonave S. Lucia, affondata durante la II guerra mondiale, a breve distanza da Punta Eolo.
E proprio a Punta Eolo troviamo i resti dell’antica villa romana nella quale fu confinata Giulia, figlia dell’imperatore Augusto. L’antica villa e le cisterne romane sono visitabili attraverso percorsi guidati che svelano un passato ricco di storia e fascino.

E a chiudere l’estate, il 20 settembre si celebra la festa di S. Candida con una suggestiva processione e il lancio delle tipiche e coloratissime mongolfiere, alimentate dallo “stuppolo”, stracci e carte imbevuti di nafta, che si spengono nel cielo per poi ricadere in mare aperto come tante piccole stelle cadenti.